Dopo le ultime modifiche apportate alle disposizioni che riguardano la Tasi, operate dall’art. 1, del Decreto n. 16 del 6 marzo 2014, tributo istituito dalla legge n. 147 del 27 dicembre 2013 (legge di stabilità 2014), i comuni dovranno adesso valutare sia le aliquote da applicare sia le eventuali agevolazioni, riduzione e/o esenzioni da accordare, il tutto ovviamente nell’ambito della più complessiva manovra di bilancio 2014, anche perché la Tasi dovrebbe sostituire il mancato gettito della Imu prima casa, ormai definitivamente abrogata.
Evidente quindi che le prime valutazioni da effettuare sono relative alla aliquota da applicare ed a quali immobili assoggettare o eventualmente esentare. La questione non è semplice in quanto il primo obiettivo della manovra di bilancio, come dicevamo, è quello di recuperare il mancato gettito Imu prima casa, dato che il contributo di 500 milioni di euro previsto dalla legge di stabilità, ed ora liberamente utilizzabile per gli equilibri di bilancio, non rappresenta che meno di un quinto della necessità complessiva del settore. Successivamente bisognerà capire le manovre da adottare per evitare di incidere sulla prima casa più di quanto incideva l’abrogata Imu. Allora si potrebbe pensare alla maggiorazione di aliquota (quella dello 0,8 per mille) per tutti gli immobili e finanziarie le agevolazioni per la prima casa, oppure si potrebbe semplicemente operare sulle aliquote prima casa, fino all’azzeramento, per evitare far scontare la agevolazione prima casa alle seconde abitazioni ed agli immobili produttivi. Ovviamente sono tutte valutazioni di carattere politico e proprio per questo motivo bisognerà mettersi all’opera da subito dato che i tempi della politica sono spesso lenti e che oltre alle aliquote bisognerà pensare anche ai regolamenti.
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