Con una recente sentenza della Corte di Cassazione (sez. Lavoro, 28 aprile – 14 luglio 2016, n. 14388) è stato affrontato il tema del buono pasto per il lavoratore invalido: le Amministrazioni datrici di lavoro devono fornire ai lavoratori disabili, che ne sono beneficiari in base alla contrattazione di settore, dei buoni pasto che risultino, per i destinatari, materialmente fruibili in relazione alla loro condizione di disabilità; in caso contrario, le stesse Amministrazioni possono essere tenute, se ritualmente richiesto, a risarcire i conseguenti danni. Quindi, secondo la Suprema Corte, non si tratta di monetizzare i buoni-pasto, bensì di evitare che diventino un cattivo-pasto, ossia che si trasformino in una sofferenza accentuata per chi già deve convivere con la menomazione fisica, che rende più difficili e stancanti anche le esigenze e le funzioni naturali più basilari.
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