Necessario verificare la congruità della parcella dell’avvocato difensore dell’ente locale

L’ente locale, prima di procedere al pagamento della parcella presentata dal proprio difensore, ha il dovere di esaminare la documentazione relativa all’attività svolta dal difensore per valutarne la congruità: è quanto affermato dai giudici contabili della sez. reg. di controllo per la Puglia, nella delib. n. 113/2023/PAR, depositata lo scorso 13 luglio, richiamando la delib. n. 200/2015 della Corte dei conti, sez. reg. di contr. per la Lombardia.

Detta valutazione di congruità risponde all’esigenza di garantire una “attenta e prudente gestione della spesa pubblica”: pertanto, deve tenere conto, “da un lato dell’incertezza dell’esatta individuazione delle voci che potrebbero concorrere alla determinazione degli onorari, dei diritti e delle indennità dovute agli avvocati per l’esercizio della loro attività professionale e dei relativi parametri legali, dall’altro della necessità di scongiurare il rischio di annoverare nella parcella spese oggettivamente superflue o non proporzionali all’opera prestata” (Corte dei conti, sez. reg. di contr. per il Piemonte, delib. n. 35/11).

La valutazione di congruità deve “riguardare, non solo la conformità della parcella alla tariffa forense, ma anche il rapporto fra l’importanza e delicatezza della causa e le somme spese per la difesa” (Corte dei conti, sez. reg. di contr. per il Piemonte, delib. n. 35/11, che richiama Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, sent. 23 gennaio 2007, n. 1418).

 

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