Mancato pagamento contributo ANAC nei termini: legittima l’esclusione prevista dalla lex specialis

È legittima la previsione della lex specialis dell’esclusione del concorrente dalla gara di appalto in caso di mancato pagamento del contributo ANAC nei termini previsti: è quanto affermato dal TAR Calabria, Catanzaro, sez. I, nella sent. 29 giugno 2023, n. 946, in cui i giudici hanno dato atto, comunque, della sussistenza di orientamenti giurisprudenziali non univoci in materia.

Come è noto, il pagamento del contributo in discorso, previsto dall’art. 1, comma 67, della Legge n. 266/2005, “ha natura di “contribuzione obbligatoria” (cfr., Corte costituzionale 6 luglio 2007, n. 256) di scopo che è espressamente finalizzata alla copertura dei costi relativi al funzionamento dell’ANAC posti (in parte) a carico, per quanto qui occorre evidenziare, degli operatori economici sottoposti alla vigilanza dell’Autorità la cui mancata corresponsione è sanzionata, per legge, con l’inammissibilità dell’offerta, in deroga alla disciplina generale di cui all’art. 80, comma 4,” del Codice dei contratti pubblici, di cui al Decreto Legislativo n. 50/2016 (TAR Lazio, Roma, sez. II, sent. 7 ottobre 2021, n. 10331); tale contributo costituisce, inoltre, “condizione di ammissibilità dell’offerta”, cosicché il mancato versamento entro il termine di presentazione della domanda di partecipazione «comporta automaticamente e obiettivamente l’inammissibilità dell’offerta e conseguentemente l’esclusione del concorrente, autore di un’offerta non ammissibile per legge, analogamente a quanto stabilisce l’art. 59, comma 4, d.lgs. n. 50/2016, per le offerte “considerate inammissibili” al ricorrere dei presupposti ivi indicati» (TAR Lazio, Roma, sez. II, sent. 7 ottobre 2021, n. 10331; Consiglio di Stato, sez. III, sent. 12 marzo 2018, n. 1572).

 

 

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