È legittima la decisione di revocare una delibera di ricorso ad una gara di appalto fondata su una nuova valutazione in termini di pura convenienza economica dell’interesse pubblico originario: è quanto affermato dal TAR Campania, Salerno, sez. I, nella sent. 12 dicembre 2022, n. 3386.
Nel caso concreto, una amministrazione comunale ha ritenuto conveniente non proseguire la procedura di gara con cui veniva affidato esternamente il servizio di riscossione dei tributi comunali e la gestione del relativo contenzioso, ritenendo conveniente invece l’internalizzazione dello stesso sulla base di una contrazione della spesa (l’internalizzazione del servizio avrebbe comportato un risparmio di spesa che sarebbe stato circoscritto alla spesa del personale interno, alla spesa per l’acquisizione del software gestionale, delle spese legali per la gestione del contenzioso oltre all’allestimento degli uffici per garantire il back office, il front office).
Ricordiamo che, secondo la giurisprudenza, fino a quando non sia intervenuta l’aggiudicazione definitiva “rientra, dunque, nel potere discrezionale dell’Amministrazione disporre la revoca del bando di gara e degli atti successivi, laddove sussistano concreti motivi di interesse pubblico tali da rendere inopportuna, o anche solo da sconsigliare, la prosecuzione della gara” (TAR Lazio, Roma, sez. III, sent. 3 gennaio 2018, n. 14).