Risponde di danno erariale il dirigente che, in modo ingiustificato e reiterato, non ha ottemperato ad un ordine del giudice amministrativo, con necessità della nomina di un commissario ad acta, il cui compenso costituisce indubbiamente un’indebita spesa per l’ente: è quanto affermato dalla Corte dei conti, sez. I giurisdizionale centrale d’appello, nella sent. n. 255/2020, depositata lo scorso 2 ottobre.
Nel caso specifico, a causa della mancata ottemperanza, l’Ente aveva subito la nomina di ben quattro commissari, ognuno per ciascuna delle procedure che erano state concluse regolarmente dal dirigente, nonostante l’ordine giudiziale.
I giudici hanno anche evidenziato che il comportamento omissivo del dirigente non poteva trovare giustificazione nell’asserita deficitaria dell’organizzazione dell’ente né nella gravissima carenza di organico; inoltre, la reiterazione del comportamento era da considerare rilevanti ai fini della configurazione della colpa grave.