Nella recente delib. n. 68/2020/PRSP, depositata lo scorso 21 settembre, la Corte dei conti, sez reg. Molise, ha ribadito il ruolo cardine che l’ordinamento ha assegnato ai revisori dei conti, chiamati a svolgere un’ampia serie di controlli nell’ambito degli obblighi di vigilanza sulla regolarità contabile, finanziaria ed economica della gestione degli enti locali, di cui si avvale la Corte, tra l’altro, nell’esercizio delle sue attività di verifica di legittimità e regolarità dei rendiconti.
Tenuto conto di tale ruolo, dinanzi ad errori ed omissioni nella documentazione redatta dall’organo di revisione, particolarmente evidenti nel parere allo schema di rendiconto, incompleto e mancante di numerose informazioni e di quadri riepilogativi, la Corte ha richiamato il revisore ad osservare la massima diligenza professionale innanzitutto nella ricognizione dei dati contabili: mancati o erronei accertamenti, ovvero errate trascrizioni, costituiscono motivo di confusa sovrapposizione di informazioni contenute nella documentazione trasmessa e di conseguenti, ampiamente evitabili, approfondimenti istruttori.