Anche il patrimonio dell’ente deve essere gestito e reso economicamente efficiente

Come ribadito dalla Corte dei conti, sez. reg. di contr. Sardegna, nella delib. n. 67/2025/PRSE, depositata il 24 marzo 2025, la migliore utilizzazione delle risorse richiede che anche il patrimonio dell’ente vada gestito e reso economicamente efficiente (cfr., in termini, sez. reg. di contr. Veneto, delib. n. 70/2020/PRSE).

Un passaggio essenziale per una migliore gestione del patrimonio è quello della ricognizione completa di tutti gli immobili di proprietà dell’ente, nella loro natura oggettiva, per le loro funzioni, per lo stato manutentivo, poiché da una visione complessiva si può partire con una programmazione per il migliore utilizzo del patrimonio immobiliare pubblico.

Evidentemente, quindi, le attività di inventario e di valutazione sono propedeutiche alle politiche di valorizzazione di tali beni patrimoniali, che l’ente deve attuare nel perseguimento degli obiettivi di efficienza ed economicità.

Nel caso specifico, il Comune non aveva provveduto a completare la valutazione dei beni patrimoniali; quale misura correttiva, l’ente si era impegnato ad avviare una revisione straordinaria dell’inventario al fine di rideterminare l’effettiva consistenza del patrimonio.

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