Somme inserite nella certificazione Covid ma non vincolate: il warning della Corte dei conti
È errato il comportamento del Comune che, dopo aver valorizzato la voce “contratti di servizio continuativo sottoscritti nel 2020 – quota 2021” nella certificazione Covid, non inserisce il medesimo importo, in sede di rendiconto, nella parte relativa ai vincoli per legge: è quanto affermato dalla Corte dei conti, sez. reg. di contr. Toscana, nella delib. n. 38/2025/PRSE, depositata il 12 marzo 2025.
Nell’ambito dell’attività istruttoria il Comune si era giustificato affermando che tale omissione era giustificata in quanto “la spesa [era] stata coperta nell’anno di esigibilità 2022 con risorse proprie dell’Ente”; secondo i giudici, tuttavia, tale motivazione non giustificava l’assenza di vincolo, a fine esercizio, su dette risorse; vincolo che si rendeva necessario per garantire, nell’esercizio successivo, la disponibilità delle risorse necessarie per adempiere agli obblighi di pagamento derivanti dai contratti continuativi precedentemente stipulati e, al contempo, assicurare coerenza tra gli importi inseriti nella certificazione e quelli allocati nelle componenti del risultato di amministrazione.