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La riscossione quale elemento indefettibile di una corretta elaborazione e gestione del bilancio

Come evidenziato dalla Corte dei conti, sez. reg. contr. Basilicata, nella delib. n. 163/2024/PRSE, depositata il 20 dicembre 2024, una riscossione ordinata e tempestivamente controllabile delle entrate è elemento indefettibile di una corretta elaborazione e gestione del bilancio, inteso come bene pubblico funzionale alla valorizzazione della democrazia rappresentativa (cfr. Corte Cost., sent. n. 184/2016; nello stesso senso, sent. nn. 80/2017 e 247/2017; cfr. anche sez. reg. contr. Basilicata, delib. n. 38/2024/PRSE).

Inoltre, è stato rimarcato che lo sviluppo dell’autonomia finanziaria e, entro i limiti di legge, dell’autonomia impositiva, che contraddistingue la finanza comunale unitamente al conseguente ridimensionamento della finanza derivata, rendono centrale il ruolo della riscossione delle entrate quale mezzo atto ad assicurare i servizi da rendere alla comunità amministrata. Da ciò discende che tanto più efficace sarà la capacità dell’Ente di riscuotere le proprie entrate, tanto più alta sarà la disponibilità di risorse liquide per rendere maggiori e/o migliori servizi alla cittadinanza (cfr. sez. reg. contr. Basilicata, delib. n. 40/2024/PRSP).

La limitata capacità dell’ente di assicurare il reperimento e l’effettiva riscossione delle risorse necessarie per realizzare le proprie funzioni e, dunque, garantire il soddisfacimento dei bisogni della collettività, provoca, nel tempo, la crescita della mole dei residui attivi (con la conseguente necessità di procedere a congrue operazioni di neutralizzazione mediante accantonamento a FCDE), ricorrenti difficoltà di cassa (che determinano il costante ricorso all’anticipazione di tesoreria), nonché ritardi nell’adempimento delle proprie obbligazioni (con l’innalzamento dei tempi di pagamento); tutto ciò rischia di mettere a rischio il permanere degli equilibri di bilancio.