La gestione dei flussi di cassa delle PA quale modello posto alla base del raggiungimento di obiettivi di efficienza, efficacia ed economicità ma, soprattutto, punto fermo nell’attuazione delle misure del PNRR.
Non a caso la riforma n. 1.11, “Riduzione dei tempi di pagamento delle pubbliche amministrazioni e delle autorità sanitarie”, è tra quelle abilitanti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Misura che prevede, per le PA, l’adozione di piani e modelli organizzativi e gestionali volte all’efficientamento del ciclo dei pagamenti.
Il nostro Paese ha assunto un preciso impegno con l’Unione Europea: il conseguimento, entro il primo trimestre 2025 con conferma entro il primo trimestre 2026, di specifici obiettivi in termini di tempo medio di pagamento e di tempo medio di ritardo
Recentemente, anche l’articolo 6 del D.L. n. 155/2024, interviene su questo aspetto, prevedendo che le amministrazioni pubbliche Regioni, Province, Comuni, Comunità montane, devono adottare, entro il 28 febbraio di ciascun anno, un piano annuale dei flussi di cassa, contenente un cronoprogramma dei pagamenti e degli incassi relativi all’esercizio di riferimento.
Il piano annuale dei flussi di cassa sarà redatto sulla base dei modelli resi disponibili sul sito istituzionale del Ministero dell’economia e delle finanze – Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato, ma dovrà soprattutto tenere conto delle esigenze di budget programmatici.
Il controllo dei flussi di cassa rappresenta un preciso compito del responsabile dei servizi finanziari, non solo nella fase obbligatoria degli equilibri previsti al 31 luglio di ogni anno, in coincidenza con l’assestamento di bilancio, ma anche con altra periodicità, al fine di poter intercettare situazioni di tensione finanziaria tra riscossioni e pagamenti, prima che le stesse evolvano in condizioni di criticità più gravi, compromettendo gli equilibri di bilancio.
Diventa, quindi, un ulteriore strumento di controllo e monitoraggio non solo degli equilibri di bilancio, ma di controllo e monitoraggio degli obiettivi operativi delle Pubbliche Amministrazioni, in particolare degli Enti Locali.
Il legislatore è consapevole che le tensioni nella gestione delle disponibilità liquide rappresentano, in via generale, uno dei primi segnali di squilibrio finanziario. Gli Enti spesso sono costretti a supplire alla carenza di liquidità utilizzando, costantemente, le entrate vincolate (ai sensi dell’art. 195 del TUEL) e l’anticipazione di tesoreria, con aggravio di costi per interessi passivi, sia per la messa a disposizione dell’anticipazione da parte della tesoreria che per i ritardi nella liquidazione delle fatture ai fornitori, determinando spesso un incremento di massa debitoria.
Ma non è un argomento nuovo.
Il legislatore con già con l’art. 9, comma 1, lett. a) del decreto – legge n. 78 del 2009, imponeva alle PA, di adottare entro il 31 dicembre 2009, le opportune misure organizzative per garantire il tempestivo pagamento delle somme dovute per somministrazioni, forniture ed appalti, pubblicando i modelli organizzativi sul sito istituzionale dell’Ente.
Pochi Enti Locali hanno dato seguito alle indicazioni normative.
Oggi, con il PNRR, e quindi con la necessità di accelerare i processi di erogazione della spesa, l’obbligatorietà dell’adozione di strumenti di monitoraggio dei flussi di cassa è diventata ancora più fondamentale.
Non è un caso che, per ciò che interessa, il modelli di gestione del cash flow per le PA siano integrati in una delle misure (la n. 1.11 del PNRR).
Inoltre, non è un caso che all’art. 4 bis del decreto legge 24 febbraio 2023, n. 13, convertito in legge 21 aprile 2023, n. 41, il legislatore introduce, nell’ambito dei sistemi di valutazione della performance, specifici obiettivi annuali relativi al rispetto dei tempi di pagamento da valutare, ai fini del riconoscimento della retribuzione di risultato, in misura non inferiore al 30 per cento, per i dirigenti responsabili dei pagamenti delle fatture commerciali e per i dirigenti apicali delle rispettive strutture.
Ma non solo nel 2023, anche nel 2024, con l’art. 40 del DL 19/2024 il legislatore ha fornito importanti Disposizioni in materia di riduzione dei tempi di pagamento da parte delle pubbliche amministrazioni.
Naturalmente, quindi, il perseguimento dell’obiettivo di rispetto dei tempi di pagamento non è legato solo alla corretta gestione dei flussi ma da una serie di ulteriori fattori sui quali:
- revisione del modello organizzativo dell’ente, Mappatura competenze, Sviluppo competenze in chiave di project management, Definizione profili professionali, Piano di digitalizzazione, Gestione fondi e finanziamenti, procedure utilizzate ai fini del controllo di regolarità amministrativa e il controllo di regolarità contabile, modalità utilizzate per le procedure di spesa ecc.
- implementazione sistema dei controlli interni;
- formazione continua del personale.
Sono tutti obiettivi e attività sfidanti che potranno, tuttavia, consentire quella accelerata nei processi di erogazione delle risorse, chiesta a gran voce dal legislatore.