Le peculiarità della rotazione ordinaria negli enti del SSN: il warning dell’ANAC

Come evidenziato dall’ANAC con l’Atto del Presidente del 3 luglio 2024, fasc. n. 1231, la rotazione ordinaria in ambito sanitario presenta peculiari criticità in ragione della mission affidata agli enti del SSN.

Ed infatti, il settore clinico è sostanzialmente vincolato dal possesso di titoli e competenze specialistiche e, soprattutto, di expertise consolidate, che inducono a considerarlo un ambito in cui la rotazione è di difficile applicabilità.

Gli incarichi amministrativi e/o tecnici richiedono anch’essi, in molti casi, competenze tecniche specifiche (ad es., ingegneria clinica, fisica sanitaria, informatica, ecc.) e competenze acquisite (si consideri la funzione del responsabile del settore protezione e prevenzione) e le figure in grado di svolgere questo compito sono in numero molto limitato all’interno di un ente.

Per una corretta applicazione della misura occorre preliminarmente individuare le ipotesi in cui è possibile procedere alla rotazione degli incarichi, attraverso la puntuale mappatura degli incarichi/funzioni apicali più sensibili (ad esempio: posizioni di governo delle risorse come acquisti, rapporti con il privato accreditato, convenzioni/autorizzazioni, ecc.), a partire dall’individuazione delle funzioni fungibili e utilizzando tutti gli strumenti disponibili in tema di gestione del personale ed allocazione delle risorse.

Proprio il funzionigramma rappresenta un’idonea base di partenza per l’individuazione, all’interno dell’azienda, delle figure fungibili da inserire nei programmi di rotazione, unitamente alle indicazioni fornite dal PNA 2016, parte speciale VII, Sanità; tramite tale strumento di organizzazione interna, è possibile applicare misure alternative, così esemplificate dall’ANAC:

  • rotazione su base territoriale fra funzioni analoghe e non solo aziendale;
  • segregazione delle funzioni, attuabile nei processi decisionali composti da più fasi e livelli, per incoraggiare il controllo reciproco: ad esempio, nel ciclo degli acquisti, si potrebbero distinguere le funzioni di programmazione e quella di esecuzione dei contratti);
  • applicazione della misura della rotazione a processi decisionali brevi, come quelli relativi ad attività ispettive, incarichi legali, incarichi all’interno di commissioni di selezione, anche mediante ricorso ad albi appositamente istituiti.

Secondo l’ANAC, in aggiunta alle esemplificazioni di misure proposte, è necessario, in ogni caso, definire sistemi di monitoraggio strutturati ed espliciti per evitare il verificarsi del rischio comportamenti corruttivi, avendo cura di prevedere il collegamento con il sistema di valutazione della performance, attraverso l’indicazione di obiettivi volti anche allo sviluppo di competenze trasversali. È opportuno che i criteri attraverso i quali viene svolto il monitoraggio sull’attuazione delle misure siano integrati nel PTPCT ovvero nella sezione “rischi corruttivi e trasparenza” del PIAO, indicando le modalità con cui vengono svolte le verifiche ed i relativi esiti nonché le misure alternative alla rotazione eventualmente applicate.

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