La disciplina anticorruzione e trasparenza si applica anche all’ente pubblico in liquidazione
La disciplina anticorruzione e trasparenza si applica anche all’ente pubblico sottoposto a gestione commissariale liquidatoria: è quanto ribadito dall’ANAC nell’atto del Presidente del 5 giugno 2024, fasc. ANAC 2415/2024.
Con specifico riferimento alle società in liquidazione, l’Autorità ha chiarito, in un apposito paragrafo della delibera n. 1134/2017 (cfr. pagg. 34 e ss.), che le procedure liquidatorie non determinano un’immediata estinzione della società, la quale continua ad operare con altre finalità. Invero, “nella fase di liquidazione le società controllate possono continuare […] a espletare attività, con utilizzo di risorse pubbliche spesso assai ingenti […] in relazione allo svolgimento di servizi di pubblico interesse ricompresi nell’oggetto sociale”.
L’Autorità ha, quindi, concluso che “considerato che la fase di liquidazione può durare per un lungo periodo, si ritiene che le società controllate in liquidazione debbano continuare ad essere sottoposte agli obblighi in materia di anticorruzione e trasparenza, come specificato nelle presenti Linee guida”. Pertanto, i responsabili della liquidazione sono tenuti a nominare un RPCT e a predisporre misure di prevenzione della corruzione, nonché a garantire la trasparenza sull’organizzazione e sulle attività, nei limiti di quelle effettivamente svolge.
Inoltre, è stato precisato che “vista la particolare situazione giuridico-economica in cui versano tali soggetti, particolare attenzione va prestata, ad esempio, alla mappatura e alla descrizione die processi riguardanti l’impiego delle risorse, i pagamenti, l’affidamento di contratti di appalto, il personale, oltre a quelli relativi alla procedura liquidatoria (con riferimento alle operazioni di consegna all’ufficio liquidatore da parte dei liquidatori, delle attività esistenti, dei libri contabili, degli inventari e del rendiconto di gestione; operazioni liquidatorie in consegna del patrimonio; alla liquidazione e alla formazione del bilancio finale di liquidazione) e, se esistente, al contenzioso”.
Ciò è ribadito anche nella FAQ in materia di trasparenza – Sezione “Ambito soggettivo di applicazione della trasparenza a società ed enti di diritto privato (art. 2-bis, d.lgs. n. 33/2013)” – n. 9, pubblicata sul sito dell’Autorità.
Pur riferendosi espressamente alle società controllate sottoposte a liquidazione, i principi sopra richiamati possono senza dubbio trovare applicazione anche con riferimento al caso dell’ente pubblico sottoposto a gestione commissariale liquidatoria, che sarà pertanto sottoposto anche nella fase di liquidazione agli obblighi in materia di anticorruzione e trasparenza.
L’ANAC ha anche richiamato quanto chiarito nella Determinazione n. 241/2017 con riferimento agli obblighi di pubblicazione di cui all’art. 14 del d.lgs. n. 33/2013 in capo al liquidatore. Invero, nella citata determinazione, l’Autorità ha dedicato un apposito paragrafo relativo a “Gli enti in liquidazione e gli enti commissariati” chiarendo che “Tenuto conto dello scopo della norma, nel caso di liquidazione di enti pubblici ovvero nel caso di commissariamento, i soggetti incaricati della liquidazione o i commissari straordinari, qualora svolgano le funzioni dei titolari di incarichi o cariche di amministrazione, di direzione o di governo, sono tenuti al rispetto degli obblighi di trasparenza di cui all’art. 14, salvo i casi di gratuità degli incarichi”.