Enti locali: criticità strutturali, approccio manageriale come strumento di superamento della crisi

Sono trascorsi oltre 10 anni dalla norma che ha accompagnato gli Enti Locali alla procedura di riequilibrio finanziario e pluriennale (art. 243 bis del TUEL). Tra l’altro si continua ad argomentare sulle linee guida della Corte dei Conti fornite nel 2018 su cosa i piani di riequilibrio dovessero prevedere.
Le esperienze degli enti, sia di grandi che di piccole dimensioni, ci raccontano che le procedure di riequilibrio funzionano se e quando le Amministrazioni Locali, dopo aver programmato il risanamento, gestiscono i programmi per il raggiungimento degli obiettivi, ma soprattutto li monitorano costantemente.

Il legislatore nazionale, vuoi anche per la spinta a livello europeo, ci sta raccontando, invece, qualcosa di diverso. Lo stiamo vivendo nell’applicazione del nuovo codice dei contratti pubblici, lo vedremo nella riforma Accrual, e lo viviamo quotidianamente all’interno delle Amministrazioni Locali.

Oggi, più che mai, è arrivato il momento di cambiare approccio alla gestione della Cosa Pubblica.

E’ necessario un approccio di tipo manageriale, non solo nella gestione delle risorse finanziarie, ma anche nella gestione del patrimonio, delle risorse umane, degli strumenti di finanza pubblica. Approccio che consenta, finalmente, di raggiungere obiettivi programmatici, strategici e performanti, consentendo il costante monitoraggio dello stato di attuazione dei programmi, consentendo azioni strutturate, e non interventi spot, che portino al superamento delle criticità strutturali degli enti locali del sud Italia.

Basta parlare di riequilibrio e di dissesto ,non giova a nessuno, né tantomeno ai territori.
E’ naturale e ovvio, anche per i principi costituzionalmente imposti, che la gestione delle risorse debba avvenire nel pieno rispetto del pareggio di bilancio e dell’equilibrio complessivo, e guai non fosse così.

Ancora oggi, ahimè, gli EE.LL. rincorrono l’adempimento senza considerare che un approccio manageriale potrebbe consentire di migliorare la performance organizzativa e gestionale degli Enti.
Si individuano i momenti di approvazione del Bilancio, del Rendiconto sino ad arrivare all’assestamento generale del bilancio e alla Salvaguardia degli equilibri come mero adempimento normativamente richiesto, e non come strumento operativo di efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa.

E’ arrivato il momento di smetterla di organizzare eventi dove gli unici argomenti di discussione sono il riequilibrio e il dissesto. Li conosciamo bene, li abbiamo affrontati, vissuti e spesso superati.

Iniziamo ad acquisire nozioni e conoscenze, a tutti i livelli, che consentano il cambio di rotta che l’Europa ci chiede e che, copiando dalle positive esperienze di altre realtà territoriali, possano consentire il rilancio dei territori del Meridione d’Italia.

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