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Identico importo negli anni della cassa vincolata: il warning della Corte dei conti

Una cassa vincolata che mostra lo stesso importo in tre annualità consecutive dimostra che l’Ente, nel corso degli anni, non ha  provveduto ad aggiornare la giacenza in questione, con la conseguenza che detto mancato adempimento non consente una compiuta valutazione sulla consistenza delle disponibilità liquide dell’Ente: è quanto evidenziato dalla Corte dei conti, sez. reg. di contr. per l’Abruzzo, nella delib. n. 42/2024/PRSE, depositata lo scorso 21 febbraio 2024.

Secondo i giudici, il riconoscimento del vincolo di cassa si renda funzionale a garantire la effettiva attuazione delle finalità perseguite dalle norme e fatte proprie dagli enti locali, in quanto assicura la disponibilità delle necessarie risorse per far fronte prontamente agli interventi programmati. Di conseguenza, è palese la necessità del corretto calcolo della cassa vincolata, tenuto anche conto degli ultimi trasferimenti di risorse in materia di PNRR nonché delle recenti indicazioni fornite dalla Sezione delle Autonomie della Corte dei conti con deliberazione n. 17/SEZAUT/2023/QMIG, che ha fissato il seguente principio di diritto: “nelle ipotesi di entrate vincolate dalla legge o dai principi contabili alla effettuazione di una spesa, il vincolo di destinazione specifico, rilevante sia per la gestione di competenza che per quella di cassa, in assenza di indicazioni puntuali o univoche da parte della legge o dei principi contabili, si concretizza con l’approvazione dei previsti strumenti di programmazione che operino la scelta tra destinazioni talora eterogenee o alternative”.

I giudici hanno anche invitato l’organo di revisione a monitorare costantemente la consistenza nonché il dettaglio della composizione della cassa vincolata anche durante ogni verifica trimestrale nel corso dell’esercizio e non solo in occasione del rendiconto.