Un ridotto numero di atti esaminati vanifica il controllo di regolarità amministrativa e contabile

La presenza di un ridotto numero di atti esaminati, in proporzione a quelli adottati, nonché la mancanza di una tempestiva analisi degli atti già efficaci, vanifica la funzione che l’ordinamento attribuisce al controllo di regolarità amministrativa e contabile: è quanto evidenziato dalla Corte dei conti, sez. di contr. per la Regione Siciliana, nella delib. n. 37/2024/VSGC, depositata lo scorso 19 febbraio (nel caso specifico, in particolare, era stato oggetto di controllo solo l’8,5% circa degli atti).

Tali circostanze, secondo i giudici, fanno venire meno la funzione di guida e orientamento della struttura al rispetto dei principi di legalità, imparzialità e buon andamento della PA, finalità che il legislatore con tale forma di controllo vuole opportunamente stimolare e perseguire (ex multis, sez. di contr. per la Regione Siciliana, delib. n. 210/2022/VGC, n. 228/2022/VSGC, n. 64/2023/VSGC e n. 65/2023/VSGC; sez. reg. di contr. Lombardia, delib. n. 152/2020/VSGC e nn. 15, 33, 52, 70 e 79/2021/VSGC); conseguentemente, la Corte ha invitato il Comune ad incrementare la percentuale degli atti (campione) da sottoporre a verifica.

In particolare, è stato raccomandato all’ente locale di sottoporre a controlli più stringenti i settori in cui sono emerse criticità nei precedenti esercizi, tenendo conto degli esiti del controllo di gestione e del controllo preventivo di regolarità contabile, relativi all’esercizio precedente, nonché a svolgere verifiche sulle attestazioni concernenti i pagamenti effettuati dopo la scadenza dei termini previsti dalla legge, ed implementare procedure per monitorare il flusso di liquidazione delle fatture commerciali entro i termini di legge.

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