Bozza Legge di bilancio 2023: misure in favore di piccoli comuni, aree interne e aree territoriali svantaggiate

L’art. 85 della bozza della Legge di bilancio 2023 prevede l’istituzione nello stato di previsione del Ministero dell’interno di un fondo con una dotazione di 30 milioni di euro per l’anno 2024 in favore dei comuni delle regioni a statuto ordinario, della regione Siciliana e della regione Sardegna con popolazione inferiore a 5.000 abitanti, che presentano parametri di criticità sociale (commi 1 e 2).

Il comma 3 reca disposizioni agevolative in materia di prestazione di servizi di pagamento, con particolare riferimento alle aree interne e a rischio di “desertificazione”, volte ad introdurre una soglia per esentare i prestatori di servizi di pagamento che prestino in via occasionale, per il tramite della loro rete distributiva, servizi di prelievo del contante per importi non superiori a 250 euro al giorno.

Il comma 4 incrementa di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024, 2025 e 2026 il Fondo per la valorizzazione e la promozione delle aree territoriali svantaggiate confinanti con le regioni a statuto speciale e le Province autonome di Trento e di Bolzano.

In particolare, il fondo è destinato ai comuni che presentano le seguenti caratteristiche:

  1. una popolazione definitiva ISTAT, al 31 dicembre 2022, ridotta di oltre il 5% rispetto al 2011;
  2. un reddito medio pro capite inferiore di oltre 3.000 euro rispetto alla media nazionale, calcolato sulla base dei dati dell’ultimo anno di imposta disponibili;
  3. un indice di vulnerabilità sociale e materiale (IVSM) superiore al valore medio nazionale.

L’IVSM è calcolato dall’ISTAT sulla base dei seguenti indicatori elementari che descrivono le principali dimensioni “materiali” e “sociali” della vulnerabilità dei comuni italiani:

  • incidenza percentuale delle famiglie monogenitoriali giovani (età del genitore inferiore ai 35 anni) o adulte (età del genitore compresa fra 35 e 64 anni) sul totale delle famiglie;
  • incidenza percentuale delle famiglie con 6 e più componenti;
  • incidenza percentuale della popolazione di età compresa fra 25 e 64 anni analfabeta e alfabeta senza titolo di studio;
  • incidenza percentuale delle famiglie con potenziale disagio assistenziale, ad indicare la quota di famiglie composte solo da anziani (65 anni e oltre) con almeno un componente ultraottantenne;
  • incidenza percentuale della popolazione in condizione di affollamento grave, data dal rapporto percentuale tra la popolazione residente in abitazioni con superficie inferiore a 40 mq. e più di 4 occupanti o in 40-59 mq. e più di 5 occupanti o in 60-79 mq. e più di 6 occupanti, e il totale della popolazione residente in abitazioni occupate;
  • incidenza percentuale di giovani (15-29 anni) fuori dal mercato del lavoro e dalla formazione scolastica;
  • incidenza percentuale delle famiglie con potenziale disagio economico, ad indicare la quota di famiglie giovani o adulte con figli nei quali nessuno è occupato o percettore di pensione per precedente attività lavorativa.

Il Fondo sarà ripartito in proporzione alla popolazione definitiva ISTAT al 31 dicembre 2022, entro il 28 febbraio 2024 con decreto del Ministro dell’interno, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, previa intesa in sede di Conferenza Stato-città ed autonomie locali (comma 2).

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