Scatta l’esclusione per l’offerta difforme rispetto alle caratteristiche previste dalla lex specialis
Deve essere escluso dalla procedura di gara il concorrente che presenta un’offerta difforme rispetto alle caratteristiche previste dalla lex specialis: è quanto evidenziato dal TAR Basilicata, sez. I, nella sent. 1° giugno 2023, n. 350.
Nel caso specifico, dinanzi ad un appalto per l’affidamento del servizio di gestione rifiuti con il sistema di raccolta differenziata di prossimità (RDP), uno dei concorrenti (risultato poi aggiudicatario) aveva presentato un’offerta che prevedeva il differente sistema di raccolta porta a porta. Secondo i giudici, essendo incontestabilmente diversi i due sistemi di raccolta, si era dinanzi ad un’offerta aliud pro alio, con conseguente inammissibilità della stessa (valutazione erroneamente non compiuta dalla stazione appaltante).
Ciò in adesione al costante orientamento secondo cui “le regole che informano la materia degli appalti pubblici esigono, a tutela della par condicio e della certezza dei rapporti giuridici (funzionali all’imparzialità nella scelta del contraente e al buon andamento in ordine alla serietà dell’offerta e alla corretta esecuzione dell’appalto), la perfetta conformità tra il regolamento contrattuale predisposto dalla stazione appaltante e l’offerta presentata dal candidato” (cfr. ex plurimis, TAR Basilicata, sez. I, sent. 3 gennaio 2019, n. 3; Consiglio di Stato, sez. V, sent. 21 settembre 2022, n. 8119).