Contributo eccedente ad una pro-loco: scatta la responsabilità erariale
Integra un’ipotesi di responsabilità erariale il comportamento del funzionario comunale che, a fronte di precise linee guida disposte dalla Giunta per la concessione di un contributo alla pro-loco e connesso ad alcune prestazioni prefissate, dispone il rimborso di somme ulteriori, necessarie a coprire finanziariamente altre e diverse attività poste in essere dall’associazione beneficiaria, ontologicamente estranee a quelle previste: è quanto affermato dalla Corte dei conti, sez. giurisd. Lazio, nella sent. n. 357/2023, depositata lo scorso 6 giugno.
Nel caso specifico, in particolare, è stata ritenuta sussistente la colpa grave del funzionario che, a fronte di nuove e diverse prestazioni rendicontate dalla pro-loco rispetto a quelle programmate e concordate, ha approvato e ammesso al contributo detti costi ulteriori, omettendo di coinvolgere la Giunta in merito alla decisione che si andava ad assumere.
I giudici contabili laziali, nell’occasione, hanno anche ricordato quali sono gli elementi tipici che devono coesistere ed essere individuati affinché vi possa essere la responsabilità erariale del dipendente pubblico:
- un danno patrimoniale, economicamente valutabile, attuale e concreto, sofferto dall’amministrazione pubblica,
- il nesso di causalità fra la condotta del convenuto e l’evento dannoso,
- il dolo o la colpa grave del convenuto,
- un rapporto di servizio fra l’agente che ha cagionato il danno e l’ente pubblico che lo ha sofferto,
- la natura oggettivamente pubblica delle risorse finanziarie in relazione alle quali il danno patrimoniale alle finanze pubbliche viene individuato e in relazione alle quali viene avanzata la pretesa risarcitoria di parte attrice.