Debiti/crediti con le partecipate: necessaria la doppia asseverazione

È necessaria la doppia asseverazione dei debiti e dei crediti in essere tra Comune e partecipate, da parte sia dell’organo di revisione dell’ente territoriale sia di quello dell’organismo partecipato, onde evitare eventuali incongruenze e garantire la piena attendibilità dei dati: è quanto ribadito dalla Corte dei conti, sez. reg. di contr. per l’Abruzzo, delib. n. 16/2023/PRSE, depositata lo scorso 26 gennaio.

L’obbligo – sancito dall’art. 11, comma 6, lett. j, del Decreto Legislativo n. 118/2011 – di allegare al rendiconto, nell’ambito della relazione sulla gestione, una nota informativa contenente gli esiti della verifica dei crediti e debiti reciproci con i propri enti strumentali e le società controllate e partecipate, asseverata dai rispettivi organi di revisione, evidenziando e motivando analiticamente l’insorgenza di eventuali discordanze, risponde ad una prassi di buona amministrazione ed al principio di veridicità dei bilanci dell’ente locale e della partecipata (cfr. Corte Costituzionale, sent. n. 239/2012).

L’obiettivo della norma è quello di offrire dati certi circa i rapporti finanziari tra l’ente pubblico e la partecipata e di stimolare, se necessario, processi di correzione di eventuali discordanze (Corte dei conti, sez. reg. di contr. Lombardia, parere n. 479/2013), come previsto espressamente dalla medesima disposizione, secondo cui “in tal caso l’ente assume senza indugio, e comunque non oltre il termine dell’esercizio  finanziario in corso, i provvedimenti necessari ai fini della riconciliazione delle partite debitorie e creditorie”. A tal proposito, i giudici hanno ricordato che l’obbligo della doppia asseverazione ha come obiettivo quello di porre un freno al disallineamento delle poste debitorie e creditorie nei bilanci degli organismi partecipati e dell’ente pubblico controllante.

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