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Bozza Legge di bilancio 2023: emolumento accessorio una tantum anche per i dipendenti EE.LL.

Tra le norme contenute nella bozza della Legge di bilancio 2023, all’esame del Parlamento e che potrà, ovviamente, subire integrazioni e modifiche prima della sua adozione definitiva, segnaliamo l’art. 62, che prevede un emolumento accessorio una tantum per i dipendenti pubblici, statali e non.

In particolare, la norma dispone che “1. Per l’anno 2023, gli oneri posti a carico del bilancio statale per la contrattazione collettiva nazionale in applicazione all’articolo 48, comma 1, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e per i miglioramenti economici del personale statale in regime di diritto pubblico di cui all’articolo 1, comma 609 della legge 30 dicembre 2021, n. 234, sono incrementati di euro 1.000 milioni da destinare all’erogazione, nel solo anno 2023, di un emolumento accessorio una tantum, da corrispondere per tredici mensilità, da determinarsi nella misura dell’1,5 per cento dello stipendio con effetti ai soli fini del trattamento di quiescenza.

2. L’importo di cui al comma 1, comprensivo degli oneri contributivi e dell’imposta regionale sulle attività produttive (IRAP) di cui al decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446, concorre a costituire l’importo complessivo massimo di cui all’articolo 21, comma 1-ter, lettera e), della legge 31 dicembre 2009, n. 196.

3. Per il personale dipendente da amministrazioni, istituzioni ed enti pubblici diversi dall’amministrazione statale, gli oneri di cui al comma 1, da destinare alla medesima finalità e da determinare sulla base di quanto previsto al comma 1, sono posti a carico dei rispettivi bilanci ai sensi dell’articolo 48, comma 2, dello stesso decreto legislativo.

4. Le somme di cui al comma 1 sono ripartite, nell’anno 2023, con uno o più decreti del Ministero dell’economia e delle finanze, sulla base del personale in servizio al 1° gennaio 2023.”

In sintesi, per i dipendenti comunali, le risorse per detta corresponsione una tantum dovranno essere individuate nel bilancio dell’ente e, al pari di quanto previsto per i dipendenti statali, la somma ricevuta varrà solo ai fini del trattamento di quiescenza.