Bozza Legge di bilancio 2023: conguaglio finale a seguito di certificazione ristori Covid

Tra le norme della bozza della Legge di bilancio 2023, ancora all’esame del Parlamento, segnaliamo l’art. 139, rubricato Conguaglio finale a seguito di certificazione ristori Covid, il quale prevede che “1. All’articolo 106, comma 1, del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, sostituire il quarto periodo con il seguente: “Con decreto del Ministero dell’interno con il Ministero dell’economia e delle finanze, da adottare entro il 31 ottobre 2023, previa intesa in Conferenza stato città ed autonomie locali, sono individuati i criteri e le modalità per la verifica a consuntivo della perdita di gettito e dell’andamento delle spese, provvedendo all’eventuale regolazione dei rapporti finanziari tra Comuni e tra Province e Città metropolitane, ovvero tra i due predetti comparti, mediante apposita rimodulazione dell’importo assegnato nel biennio 2020 e 2021. Le eventuali risorse in eccesso sono versate all’entrata del bilancio dello Stato”.

In sintesi, con riferimento alle risorse del c.d. “fondone”, ossia il fondo per l’esercizio delle funzioni fondamentali (art. 106 del decreto-legge n. 34/2020, c.d. Decreto Rilancio), si demanda ad un futuro decreto del Ministero dell’Interno, di concerto con il MEF, da adottare entro il prossimo 31 ottobre 2023, previa intesa in Conferenza stato città ed autonomie locali, l’individuazione dei criteri e delle modalità di verifica a consuntivo della perdita di gettito e dell’andamento delle spese correlate all’emergenza Covid-19, tenendo conto dei ristori assegnati a vario titolo dallo Stato. Si tratta di una conferma di un modus operandi già attuato in occasione dei precedenti riparti, a partire dal 2020.

Segnaliamo che la data del 31 ottobre 2023 è anche il termine previsto, dal comma 1 del citato art. 106 del Decreto Rilancio (come modificato dall’art. 13 del DL n. 4/2022 – c.d. Decreto Sostegni-ter), per la verifica a consuntivo della perdita di gettito e andamento delle spese.

Il futuro decreto, inoltre, dovrà disciplinare l’eventuale regolazione dei rapporti finanziari tra Comuni e tra Province e Città metropolitane, ovvero tra i due predetti comparti, mediante apposita rimodulazione dell’importo assegnato nel biennio 2020 e 2021. Ricordiamo che il fondo in discorso prevedeva un comparto con dotazione più corposa per i Comuni ed un altro, con risorse minori, da destinare a Province e Città metropolitane.

Infine, è previsto il versamento all’entrata del bilancio dello Stato nel caso di risorse ricevute in eccesso da parte dei sopracitati comparti.

 

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