Basso grado di riscossione delle entrate del Comune: il warning della Corte dei conti

Il basso grado di riscossione delle entrate costituisce una criticità suscettibile di incidere negativamente sulla gestione, ritardando il conseguimento delle risorse necessarie a far fronte alle spese programmate anche sulla base delle entrate delle quali si è prevista la riscossione: è quanto evidenziato dalla Corte dei conti, sez. reg. di controllo per il Veneto, nella delib. n. 154/2022/PRSE, depositata il 18 ottobre scorso.

La Corte ha rammentato che, come costantemente affermato anche dalla Corte Costituzionale, “una riscossione ordinata e tempestivamente controllabile delle entrate è elemento indefettibile di una corretta elaborazione e gestione del bilancio, inteso come “bene pubblico” funzionale “alla valorizzazione della democrazia rappresentativa” (sent. n. 184/2016; nello stesso senso, sentt. n. 247/2017 e n. 80/2017), mentre meccanismi comportanti una “lunghissima dilazione temporale” (sent. n. 18/2019) sono difficilmente compatibili con la sua fisiologica dinamica (Corte Costituzionale, sent. 15 marzo 2019, n. 51).

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