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Rimborso spese legali: il dipendente ha l’obbligo di preventiva informazione della pendenza del procedimento

Il modello procedimentale del diritto al rimborso delle spese legali sostenute dal dipendente di un ente pubblico territoriale per la propria difesa in un processo penale presuppone una valutazione ex ante dell’ente locale con specifico riferimento all’assenza di conflitto di interessi, ai fini della scelta di far assistere il dipendente da un legale di comune gradimento, e da ciò si desume l’obbligo del dipendente di preventiva comunicazione all’amministrazione della pendenza del procedimento in cui è coinvolto: è quanto affermato dalla Corte di Cassazione, Sez. Unite, nell’ordinanza n. 27170/2022, pubblicata lo scorso 15 settembre.

Detta comunicazione, infatti, consente all’ente di appartenenza di svolgere un apprezzamento discrezionale circa la sussistenza o meno di un conflitto d’interessi o la qualificazione dei fatti o degli atti per cui si procede in sede giudiziaria.

In applicazione del principio suesposto, la Cassazione ha ritenuto corretta la condanna inflitta dalla Corte dei conti ad un funzionario pubblico che, in assenza della preventiva comunicazione dell’esistenza del procedimento, aveva espresso parere favorevole al riconoscimento delle spese legali nei confronti di alcuni dipendenti da parte dell’ente di appartenenza.