L’importanza di una corretta gestione dei residui secondo la Corte dei conti
Al fine di garantire gli equilibri della gestione finanziaria, in presenza di residui, specie se risalenti anni indietro nel tempo e di dubbia sussistenza, occorre attivare per tempo idonee procedure di ricognizione e verifica delle singole posizioni creditorie finalizzate al loro progressivo esaurimento: è quanto ribadito dalla Corte dei conti, sez. reg. di controllo per l’Emilia Romagna, nella delib. n. 112/2022/PRSE, depositata lo scorso 15 settembre.
I giudici, in particolare, hanno richiamato l’attenzione “sull’esigenza di operare una rigorosa ed attenta verifica delle voci classificate nei residui, finalizzata a mantenere in bilancio solo quelle per le quali la riscossione possa essere prevista con un ragionevole grado di certezza; infatti al fine di conferire veridicità ed attendibilità al bilancio dell’amministrazione locale, il legislatore ha stabilito che al termine di ciascun esercizio, prima dell’inserimento in bilancio dei residui, l’ente debba procedere ad una specifica operazione di riaccertamento tesa a verificare le posizioni creditorie” (cfr., ex multis, sez. reg. di controllo per l’Emilia-Romagna, delib. n. 225/2021/PRSE, delib. n. 141/2021/PRSE e delib. n. 126/2021/PRSE).
La Corte ha anche richiesto un’apposita relazione all’organo di revisione, “che dia conto dell’andamento del monte residui e della riscossione nell’esercizio 2021 ed in quello in corso, nonché una valutazione circa l’attendibilità delle poste mantenute a residuo”.