Scelta del legale del Comune: legittimo valutare esperienze professionali nel campo degli EE.LL.
Non appare ictu oculi manifestamente irragionevole, irrazionale, arbitraria o sproporzionata, la scelta di valutare, nell’individuazione dell’avvocato difensore del Comune, anche la pregressa esperienza professionale nell’ambito delle riscossioni solo se resa “nell’interesse di enti locali”: è quanto affermato dal TAR Sicilia, Catania, sez. II, nella sent. 29 agosto 2022, n. 2316.
Secondo i giudici, infatti, non può escludersi che l’attività resa “nell’interesse di enti locali” integri, quanto meno sotto il profilo della conoscenza maturata delle prassi interne agli uffici pubblici e dei rapporti fra questi ed i loro difensori, un quid pluris non acquisibile in altra maniera.
Nell’occasione è stato, altresì, ricordato che “la determinazione del contenuto del bando di gara costituisce espressione del potere discrezionale in base al quale l’Amministrazione può effettuare scelte riguardanti gli strumenti e le misure più adeguati, opportuni, congrui, efficienti ed efficaci ai fini del corretto ed effettivo perseguimento dell’interesse pubblico concreto, oggetto dell’appalto da affidare; le scelte così operate, ampiamente discrezionali, impingono nel merito dell’azione amministrativa e si sottraggono, pertanto, al sindacato del giudice amministrativo, salvo che non siano ictu oculi manifestamente irragionevoli, irrazionali, arbitrarie o sproporzionate, specie avuto riguardo alla specificità dell’oggetto e all’esigenza di non restringere la platea dei potenziali concorrenti e di non precostituire situazioni di privilegi” (TAR Abruzzo, Pescara, sez. I, sent. 19 febbraio 2022, n. 92).