L’importanza del c.d. “registro del contenzioso” secondo la Corte dei conti

Ai fini del monitoraggio costante e continuo dei procedimenti giurisdizionali in corso, il Comune deve istituire il “registro del contenzioso”, nell’ambito del quale deve essere quantificato il rischio di soccombenza in percentuale (%), previo coinvolgimento dei responsabili dei Servizi competenti e dei legali che curano il patrocinio per conto dell’ente: è quanto evidenziato dalla Corte dei conti, sez. reg. di controllo per la Regione Siciliana, nella delib. n. 130/2022/PRSP, pubblicata lo scorso 25 luglio.

Tramite il suddetto registro si dovrà procedere ad accantonare nel fondo rischi la somma corrispondente all’importo complessivo del rischio da contenzioso; l’organo di revisione, a sua volta, è chiamato ad esprimersi sulla relativa congruità.

Nel caso specifico, i giudici contabili hanno stigmatizzato l’operato del Comune che aveva accantonato un fondo contenzioso in assenza della valutazione del rischio di soccombenza e per il quale il revisore aveva dichiarato la non congruità del fondo, essendoci un contenzioso di circa € 300.000, con un accantonamento modesto, sempre identico nei vari esercizi, e con l’esistenza di 13 contenziosi di valore indeterminabile, con possibile conseguente disavanzo latente.

 

 

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