L’importanza della capacità di riscossione: il warning della Corte dei conti
È importante che il Comune presti la dovuta attenzione alle criticità legate ad una sofferenza diffusa nella capacità di riscossione, sia in conto residui che in conto competenza, al fine di poter intervenire con misure che consentano non solo di marginalizzare il rischio di perdita ma anche di stimolare il ritorno di flusso di valori finanziari: è quanto evidenziato dalla Corte dei conti, sez. reg. di controllo per il Veneto, nella delib. n. 85/2022/PRSP, depositata lo scorso 30 maggio.
La Corte ha rammentato che la gestione delle risorse della collettività amministrata non è, nel tempo, impermeabile ad evidenti sofferenze creditorie e debitorie laddove non sia accompagnata da un approccio necessariamente dinamico e preventivo nel monitoraggio degli andamenti e nell’efficacia della riscossione e dei pagamenti; ha ricordato, altresì, che i residui, una volta riportati nel bilancio, concorrono a formare il risultato di amministrazione che l’Ente può applicare negli esercizi successivi.
Inoltre, non va dimenticato che, intorno alle risorse finanziarie, alla loro effettiva realizzazione e alla loro corretta utilizzazione, ruota il nuovo sistema di armonizzazione dei bilanci e delle regole di sana gestione.
Lo sviluppo dell’autonomia finanziaria e, entro i limiti di legge, dell’autonomia impositiva, che contraddistingue la finanza comunale unitamente al conseguente ridimensionamento della finanza derivata, rendono centrale il ruolo della riscossione delle entrate quale mezzo atto ad assicurare i servizi da rendere alla comunità amministrata. La capacità dell’Ente di realizzare le entrate accertate, infatti, costituisce il presupposto ineludibile per l’impostazione delle politiche pubbliche anche negli enti del livello di governo locale; da ciò discende che tanto più efficace sarà la capacità dell’Ente di riscuotere le proprie entrate, tanto più alta sarà la disponibilità di risorse liquide per rendere maggiori e/o migliori servizi alla cittadinanza.
Come affermato anche dalla Corte Costituzionale, “una riscossione ordinata e tempestivamente controllabile delle entrate è elemento indefettibile di una corretta elaborazione e gestione del bilancio, inteso come “bene pubblico” funzionale “alla valorizzazione della democrazia rappresentativa” (sent. n. 184/2016; nello stesso senso: sentenze n. 247/2017 e n. 80/2017), mentre meccanismi comportanti una “lunghissima dilazione temporale” (sent. n. 18/2019) sono difficilmente compatibili con la sua fisiologica dinamica (sent. 15 marzo 2019, n. 51).