Acquisto di focacce e acqua agli studenti universitari durante uno stage: sono spese di rappresentanza

In linea generale, il presupposto indefettibile delle spese di rappresentanza è costituito dalla finalizzazione delle medesime al perseguimento di un unico obiettivo, rappresentato dal miglioramento dell’immagine dell’Ente presso l’opinione pubblica e del conseguente accrescimento del prestigio e della reputazione verso l’esterno. Tale finalizzazione deve però trovare piena rispondenza e conferma nella documentazione giustificativa delle medesime che, come ha precisato la giurisprudenza di appello (in particolare, da ultimo, Corte dei conti, sez. App. I, sent. 14 settembre 2018, n. 340) deve indicare analiticamente le finalità istituzionali perseguite, la natura della spesa, il rapporto di pertinenza tra la medesima e l’attività dell’ente, il suo ammontare e, infine, la qualificazione del soggetto destinatario.

Applicando tali principi, la Corte dei conti, sez. giurisdizionale per la Liguria, nella sent. n. 25/2022, depositata lo scorso 11 febbraio, ha affermato che la quota stanziata per gli acquisti di beni di prima alimentazione (come focacce e bottigliette di acqua, per un totale di € 572,99) da offrire agli studenti in occasione di stage all’aperto di rilevamento geomorfologico, previsti come parte integrante dell’insegnamento di Geomorfologia applicata, rientra pienamente in linea con le finalità didattiche e istituzionali dell’Università, contribuendo a formare un piccolo supporto economico per le famiglie più bisognose.

 

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