Mancata adozione del PTPCT: risponde anche la Giunta
La reiterata mancata adozione del piano triennale di prevenzione della corruzione e della trasparenza (PTPCT) determina la responsabilità anche della Giunta accanto a quella del Segretario comunale: è quanto ribadito dall’ANAC nella delib. n. 752 dello scorso 17 novembre.
Nel caso specifico era accaduto che un Comune, per alcuni anni, non aveva provveduto all’adozione del piano in discorso, anche a causa di accadimenti rilevanti, quali il dissesto, eventi alluvionali, indagini penali da parte della magistratura che avevano interessato alcuni ex amministratori e sospensione, per un breve periodo, del Sindaco.
Secondo l’Autorità, “le pur comprensibili criticità evidenziate dal RPCT e appaiono tuttavia insufficienti a giustificare le reiterate inadempienze da parte del Comune in relazione ai principali obblighi sanciti dalla normativa vigente in materia di prevenzione della corruzione. […] Si evidenzia che la mancata adozione del PTPCT costituisce una condotta omissiva che integra un illecito permanente i cui effetti si protraggono fino a quando l’adempimento richiesto dalla legge non viene effettivamente eseguito. La condotta antigiuridica non esaurisce infatti la propria offensività con il mancato rispetto del termine de quo, ma la stessa perdura fino a quando i soggetti onerati non realizzano quanto ad essi imposto dall’ordinamento”.
Di conseguenza, considerato che i membri della Giunta, unitamente al Segretario, erano perfettamente consapevoli dell’inadempimento che si reiterava per il quinto anno consecutivo, l’ANAC ha evidenziato “una noncuranza degli obblighi di legge di cui alla 190/2012 e delle scansioni temporali degli adempimenti normativi”. Ed infatti, come affermato nella delibera, “l’organo di indirizzo politico non può esimersi dalle proprie responsabilità, in quanto la legge gli riconosce, altresì, l’obbligo di controllo generalizzato affinché le disposizioni normative e regolamentari siano attuate, con ciò delineandosi anche la c.d. culpa in vigilando”.
Tutti i soggetti coinvolti, ossia Segretario e componenti della Giunta (ad esclusione di un assessore che aveva ricoperto l’incarico solo per sedici giorni), sono stati sanzionati dall’ANAC alla pena minima prevista di € 1.000, considerato il comportamento colposo degli interessati.