Province: il TEFA non deve essere escluso dal calcolo del FCDE
Non è corretto l’operato della Provincia che, ai fini del calcolo del FCDE, esclude il TEFA (tributo per l’esercizio delle funzioni di tutela, protezione e igiene dell’ambiente): è quanto affermato dalla Corte dei conti, sez. reg di contr. per il Piemonte, nella delib. n. 131/2021/PRSP, depositata lo scorso 28 ottobre.
Secondo i giudici contabili, infatti, i residui relativi al TEFA non hanno natura di “crediti da altre amministrazioni pubbliche”, visto che i Comuni provvedono all’esazione del tributo dai cittadini per poi riversarlo alla Provincia, sulla quale ricade l’onere di provvedere all’accantonamento al FCDE; peraltro, il fatto che i residui siano stati oggetto di “costante monitoraggio con i Comuni”, come dichiarato dalla Provincia, non esclude il rischio di mancata riscossione.
Corretta, invece, secondo la Corte, l’esclusione dal calcolo del FCDE dei residui riferiti a rimborsi di spese da parte di altre amministrazioni che, per specifica previsione del principio contabile non soggetti all’accantonamento al suddetto fondo, ferma restando la necessità che l’ente si adoperi per la relativa riscossione.