Un motivo in più per evitare il dissesto

La tesi secondo cui il dissesto, nel caso di gravi difficoltà finanziarie, debba essere considerato l’estrema soluzione e rimanga opportuno percorrere prioritariamente e preventivamente altre possibili soluzioni ha trovato una conferma indiretta nella bozza della prossima legge di bilancio, che circola da ieri.

Ed infatti, l’art. 144 dispone un rifinanziamento del fondo già previsto dall’art. 53 del DL n. 104/2020 (c.d. Decreto Agosto) per gestire le conseguenze della nota sent. n. 115/2020 della Corte Costituzionale (che aveva dichiarato l’illegittimità dell’art. 38, comma 2 ter, del DL n. 34/2019).

La dotazione, prevista per 300 milioni di euro nel 2022 e per 150 nel 2023, sarà destinata ai Comuni che, alla data del 31 dicembre 2021, hanno trasmesso il piano di riequilibrio alla competente sezione regionale della Corte dei conti e alla Commissione per la finanza e gli organici degli enti locali presso il Ministero dell’Interno.

La ripartizione del fondo sarà correlata a diverse variabili: il disavanzo del 31.12.2020, l’indice di vulnerabilità sociale e materiale (IVSM) superiore al livello medio nazionale, una capacità fiscale pro-capite inferiore a 495 euro.

In ogni caso, il contributo non potrà superare il disavanzo al 31.12.2020 e sarà destinato, prioritariamente, alla riduzione del disavanzo di amministrazione. Il maggior ripiano applicato al primo esercizio del bilancio di previsione rispetto a quello previsto nel piano può non essere applicato al bilancio negli esercizi successivi.

La prospettiva di un contributo, che possiamo considerare fino a ieri “inaspettato”, può essere utile a considerare percorribile la strada del piano di riequilibrio per gli enti che si ritrovano in situazioni difficili, visto che, in concreto, si traduce in una diminuzione della massa passiva da ripianare e ben potrebbe rendere sostenibile un’ipotesi di piano che, in assenza di detto fondo, potrebbe presentare elementi di dubbio su tale aspetto. Non dimentichiamo, infatti, che la verifica della sostenibilità è la chiave di volta di ogni piano di riequilibrio nonché oggetto di peculiare attenzione da parte della Corte dei conti, ai fini dell’approvazione dello strumento di risanamento.

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