Il disallineamento temporale nelle registrazioni degli incassi e la mancanza di tutti i prescritti riscontri contabili non permettono una dichiarazione di discarico del conto reso dall’agente contabile: è quanto ricordato dalla Corte dei conti, sez. giurisdizionale per la Regione Molise, nella sent. n. 58/2021, depositata lo scorso 29 settembre.
Nel caso specifico, i giudici hanno stigmatizzato l’assenza di numerose ricevute ed il fatto che alcuni degli importi riversati e riportati sul conto non erano supportati da un corrispondente numero di ricevute: dette circostanze “impediscono il riscontro sulla veridicità di quanto riportato nel documento contabile”.
Tuttavia, secondo i giudici, non essendo stata provata l’esistenza di ammanchi, non è possibile determinare un obbligo restitutorio in capo all’agente contabile; quest’ultimo, in ogni caso, è stato condannato a sopportare le spese del giudizio dinanzi alla Corte, essendoci stata la dichiarazione di irregolarità del conto.