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L’importanza del principio dell’attendibilità delle previsioni di bilancio

Secondo il principio di attendibilità del bilancio, un’informazione contabile è attendibile se è scevra da errori e distorsioni notevoli e se, su di essa, si può fare affidamento; a tal fine, le previsioni di bilancio devono essere sostenute da accurate analisi degli andamenti storici o, in mancanza, da altri obiettivi parametri di riferimento (art. 162 comma 5, del TUEL – Decreto Legislativo n. 267/2000), nonché dalle legittime aspettative di acquisizione e utilizzo delle risorse.

Come evidenziato dalla Corte dei conti, sez. reg. di controllo per la Calabria, nella delibera n. 121/2021, depositata lo scorso 21 settembre, significativi scostamenti fra gli stanziamenti di competenza e gli accertamenti, ma, soprattutto, scostamenti rilevanti fra gli accertamenti e le somme effettivamente incassate generano, inevitabilmente, una copiosa mole di residui attivi in grado di alterare le risultanze e l’attendibilità del bilancio; conseguentemente, è opportuno che la previsione di competenza degli importi stanziati e il suo inserimento nel conto del bilancio avvenga con prudenza, considerando le possibili difficoltà di accertamento, e soprattutto di riscossione, cui l’Ente può andare incontro.

Nel caso specifico, i giudici contabili hanno evidenziato come una scarsa attendibilità delle previsioni del titolo IV (accensioni prestiti) denota una ridotta capacità di programmazione degli investimenti, richiamando al contempo il responsabile del servizio finanziario, nella predisposizione del previsionale, ad attenersi al principio della veridicità di bilancio (principio contabile n. 5, allegato 1 al d.lgs. n. 118/2011) secondo cui “nella fase di previsione, si devono evitare le sottovalutazioni e le sopravalutazioni delle singole poste e le previsioni di competenza e di cassa devono essere formulate sulla base di rigorose analisi, tenendo conto anche dei residui presunti provenienti dalla gestione dell’anno corrente e degli esercizi precedenti”.