Questione FAL risolta, ma non per tutti
L’articolo 52, del decreto sostegni bis, permette di risolvere la questione FAL. Ma non a tutti, i comuni. Nella solita angoscia di limitare possibili effetti espansivi della spesa, si è deciso di consentire il ripiano decennale al solo maggiore disavanzo e non a tutto l’importo del FAL. Il comma 1-bis, infatti, consente agli enti di ripianare, in dieci anni, il maggior disavanzo al 31 dicembre 2019, rispetto al 31 dicembre 2018, generato dal riappostamento degli importi ottenuti a titolo di anticipazioni di liquidità per il pagamento dei crediti commerciali, che sono sterilizzati nel richiamato FAL, e che invece in passato erano stati utilizzati in termini di minor accantonamento al Fondo crediti di dubbia esigibilità. A tal fine, detto maggior deficit, al netto delle anticipazioni rimborsate nel 2020, è ripianato, a decorrere dall’esercizio 2021, in quote costanti entro il termine massimo di dieci anni.
Ora nessun problema nella maggior parte dei casi, ma ci sono un gran numero di Enti in difficoltà. Un primo gruppo, quello più consistente, ha costatato il paradosso di questa norma che si verifica nel caso in cui l’ente, in disavanzo, abbia migliorato il risultato 2019 rispetto a quello atteso o molto più semplicemente abbia raggiunto l’obiettivo del disavanzo atteso.
Un esempio. Un comune a fine 2018 ha un disavanzo di euro 18809 pari al residuo da riaccertamento ancora da ripianare. Nel 2019 ha un disavanzo di 18086, pari al residuo da riaccertamento ancora da ripianare più 13218 pari al FAL prima non esposto, per cui il disavanzo totale 2019 è pari ad euro 31304 con un maggior disavanzo rispetto al 2018 di euro 12495. Ora nel 2019 l’importo del disavanzo per 31304 sarebbe composto per 12495 dal maggior disavanzo da FAL e per 18809 da disavanzo da riaccertamento, per il quale nel 2019 l’ente non avrebbe recuperato il trentesimo. Questo sarebbe il paradosso della interpretazione letterale della norma.
Altro esempio. Rendiconto 2019, che era addirittura senza esposizione del FAL ( circa 9 milioni) riapprovato in corso d’anno 2021. Bdap mai trasmesso sino al giorno 27 luglio, ma i dati per distribuire il contributo di 660 milioni sono stati prelevati il giorno 26, per cui l’Ente non esponeva FAL e non ha ottenuto contributo.
Sono solo due dei numerosi casi che ci sta capitando di incontrare e che dovrebbero spingere, chi di competenza, a rivedere l’operatività effettiva della norma, onde adottare opportuni correttivi.