Trasmissione di dati errati alla BDAP: il warning della Corte dei conti

È necessaria porre la massima attenzione alla correttezza dei dati trasmessi alla BDAP: è quanto affermato dalla Corte dei conti, sez. reg. di controllo per il Veneto, nella delib. n. 118/2021/PRSE, depositata lo scorso 6 maggio.

Detta trasmissione, infatti, come affermato dalla Sezione delle Autonomie nella deliberazione n. 12/SEZAUT/2019/INPR), non è un mero adempimento a fini statistici in quanto, tali banche dati – per la realizzazione e la manutenzione delle quali si impiegano ingenti risorse – sono strumenti di monitoraggio e controllo ai fini del coordinamento della finanza pubblica e le informazioni ivi presenti sono alla base delle decisioni di politica finanziaria.

Nella prospettiva dell’amministrazione digitale, inoltre, l’obiettivo cui si deve tendere è la piena conformità dei dati inseriti con i documenti prodotti dai software gestionali dei singoli enti che sono oggetto di approvazione da parte degli organi di governo e consiliari.

I giudici hanno ricordato che l’Organo di revisione deve verificare la coerenza dei dati presenti nel sistema BDAP – Bilanci Armonizzati – con quanto risultante dai documenti contabili tenuti e/o approvati dall’ente, almeno per quanto riguarda i contenuti del Quadro generale riassuntivo, del Prospetto degli equilibri di bilancio e del Prospetto del risultato di amministrazione, nonché gli errori e le incongruenze segnalate dalla BDAP, ove non risolte, nonché la coerenza delle informazioni sugli organismi partecipati inserite dagli enti nella banca dati del Dipartimento del Tesoro con quelle rilevabili da altra documentazione oggetto di verifica.

Anche in queste ipotesi di errata o incompleta comunicazione dei dati, i Revisori dovranno segnalare alle Amministrazioni la necessità di operare le rettifiche/integrazioni necessarie.

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