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Le previsioni di bilancio devono essere attendibili: il monito della Corte dei conti

 

Com’è noto, significativi scostamenti fra gli stanziamenti di competenza e gli accertamenti (e, soprattutto, scostamenti rilevanti fra gli accertamenti e le somme effettivamente incassate) generano, inevitabilmente, una copiosa mole di residui attivi, in grado di alterare le risultanze e l’attendibilità del bilancio.

In ossequio al principio di attendibilità del bilancio, un’informazione contabile è attendibile se è scevra da errori e distorsioni notevoli e se, su di essa, si può fare affidamento.

A tal fine, come ricordato recentemente dalla Corte dei conti, sez. reg. di controllo per la Calabria, nella recente delib. n. 165/2020/PRSP del 17 settembre u.s., le previsioni di bilancio devono essere sostenute da accurate analisi degli andamenti storici o, in mancanza, da altri obiettivi parametri di riferimento (art. 162 comma 5, TUEL), nonché dalle legittime aspettative di acquisizione e utilizzo delle risorse.

Dunque, secondo i giudici contabili, è opportuno che la previsione di competenza degli importi stanziati e il suo inserimento nel conto del bilancio avvenga con prudenza considerando le possibili difficoltà di accertamento, e soprattutto di riscossione, cui l’Ente può andare incontro.