Concessioni impianti sportivi comunali: le novità del Decreto Rilancio
L’art. 216 del Decreto Rilancio (DL 19 marzo 2020, n. 34) interessa anche i Comuni che hanno affidato in concessione a terzi gli impianti sportivi di proprietà.
In sintesi, il comma 1 consente ai concessionari di sospendere fino al 30 giugno 2020 il versamento dei relativi canoni, i quali andranno versati in un’unica soluzione entro il 31 luglio 2020, oppure rateizzati fino a un massimo di mensilità di pari importo, a decorrere dal mese di luglio 2020, senza interessi o sanzioni.
Non si tratta di una novità assoluta: già il Decreto Cura Italia (DL 17 marzo 2020, n. 18, art. 95) aveva previsto la sospensione fino al 31 maggio e la possibilità di pagare il tutto in un’unica soluzione il 30 giugno 2020, ovvero la rateizzazione in 5 mensilità a partire da giugno 2020, parimenti senza interessi o sanzioni; la novità, quindi, consiste nella proroga di un mese della sospensione e nella riduzione di una mensilità della possibile rateizzazione, con inizio da luglio 2020 anziché da giugno 2020.
Il comma 2 dispone che le parti dei rapporti di concessione in godimento, comunque denominati, o di gestione degli impianti sportivi pubblici possono concordare, su richiesta del concessionario, la revisione dei rapporti concessori in scadenza entro il 30 luglio 2023, mediante la rideterminazione delle condizioni di equilibrio economico-finanziarie originariamente pattuite, anche attraverso la proroga della durata del rapporto.
In caso di mancato accordo, sarà possibile per ciascuna delle parti il recesso dal contratto; in tal caso, però, il concessionario ha diritto al rimborso del valore delle opere realizzate più gli oneri accessori, al netto degli ammortamenti, ovvero, nel caso in cui l’opera non abbia ancora superato la fase di collaudo, dei costi effettivamente sostenuti dal concessionario, nonché delle penali e degli altri costi sostenuti o da sostenere in conseguenza dello scioglimento del contratto.