Con la Direttiva n. 3/2020 del 4 maggio il Ministro per Pubblica Amministrazione ha fornito le indicazioni per le attività degli uffici pubblici nella fase di ripartenza dopo il periodo di lockdown, che possono così sintetizzarsi:
- prosecuzione della forma del c.d. lavoro agile, accanto alla classica presenza sul posto di lavoro, con possibilità di ripensamento delle modalità organizzative fin qui adottate, allo scopo di garantire i servizi alla collettività;
- qualificazione di urgenza per i procedimenti amministrativi connessi all’immediata ripresa delle citate attività produttive, industriali e commerciali, rispetto alle quali le PP.AA., per quanto di competenza, ricevono e danno seguito alle istanze e alle segnalazioni dei privati;
- duttilità e flessibilità nella modalità di gestione del personale, al fine di assicurare che il supporto alla progressiva ripresa delle attività sia adeguato e costante, tale da consentire comunque la ragionevole durata e la celere conclusione dei procedimenti;
- comunicazione, con ogni mezzo idoneo, delle modalità di erogazione dei servizi al fine di garantire la massima e tempestiva informazione dell’utenza;
- ottimale gestione degli acquisti, funzionale al miglioramento della connettività e all’acquisizione delle necessarie dotazioni informatiche mobili, servizi in cloud e licenze per attivare il lavoro agile;
- individuazione di ogni misura utile a consentire la dematerializzazione dei procedimenti (ad es.: provvedere, mediante il personale in presenza, alla scansione e all’invio della documentazione al personale in modalità agile; provvedere all’utilizzo di cloud, offerti gratuitamente anche in questa fase da provider privati, per l’archiviazione di documentazione), di modo tale che tutti i dipendenti possano svolgere la propria prestazione a pieno regime;
- ricorso all’attività formativa come strumento di accompagnamento del proprio personale nel processo di trasformazione digitale dell’amministrazione e di diffusione della capacità di lavorare in modalità agile per il raggiungimento degli obiettivi assegnati, limitando al massimo il rischio di stress correlato alle nuove modalità di lavoro e garantendo il diritto alla disconnessione;
- implementazione delle azioni di analisi organizzativa, di monitoraggio e di semplificazione delle procedure, nell’ottica di accelerare l’innovazione organizzativa come presupposto per incrementare il ricorso al lavoro agile nella fase successiva all’emergenza;
- identificano misure organizzative, di prevenzione e protezione adeguate al rischio di esposizione a Covid-19, nell’ottica sia della tutela della salute dei lavoratori sia del rischio di aggregazione per la popolazione, coerentemente con i contenuti del documento tecnico “Ipotesi di rimodulazione delle misure di contenimento del contagio da SARS-CoV-2 nei luoghi di lavoro e strategie di prevenzione” approvato dal CTS nella seduta n. 49 del 09/04/2020 e pubblicato da INAIL (al seguente link: https://www.inail.it/cs/internet/comunicazione/pubblicazioni/catalogogenerale/pubbl–rimodulazione–contenimento–covid19–sicurezza–html).
- diffusione in tempo reale o, comunque, con la massima celerità tra i propri dipendenti, anche utilizzando gli strumenti telematici di comunicazione interna (come ad esempio: sito internet, intranet, newsletter, messaggistica per telefonia mobile), le informazioni disponibili, con particolare riferimento alle misure di protezione personale rinvenibili sul sito del Ministero della Salute, verificandone costantemente gli aggiornamenti;
- realizzazione di un’incisiva ed efficace attività di informazione e formazione, con particolare riferimento al complesso delle misure adottate cui il personale deve attenersi.