Nel caso in cui l’Ente intenda vincolare una parte dell’avanzo di amministrazione, deve, necessariamente, operare una variazione; detta variazione ha un iter procedurale diverso, secondo il tipo di operatività dell’Ente: se si trova in esercizio provvisorio, in gestione ordinaria o in gestione provvisoria.
Partendo dal presupposto che l’eventuale avanzo di amministrazione rappresenta la quota parte di ricchezza che, risparmiata in un esercizio, può essere applicata all’esercizio successivo, esso si configura come una risorsa di natura straordinaria con caratteristiche di non ripetitività, che può essere utilizzata per specifiche necessità e, quasi tutte, finalizzate al mantenimento degli equilibri di bilancio.
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