La tassa sui servizi indivisibili (TASI) su quasi venti milioni di prime case non si dovrà pagare più. Lo prevede la lettera a) del comma 10 dell’art. 1 della Legge 208/2015 che stabilisce espressamente che i benefici riguardano “le unità immobiliari, fatta eccezione per quelle classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9 e la presenza di altri requisiti.
Le condizioni previste dal comma 10 devono considerarsi necessarie ai fini del riconoscimento dell’agevolazione in oggetto ed il venir meno di una sola di esse determina la perdita della possibile agevolazione.
La Legge di Stabilità 2016 ha introdotto uno sconto del 50% sull’imponibile TASI 2016 sugli immobili concessi in comodato d’uso gratuito a figli e parenti in linea retta entro il primo grado che li utilizzano come abitazione principale.
Per fruire del bonus TASI 2016 è necessario rispettare oltre che le condizioni previste, anche dei termini che variano innanzitutto a seconda che il contratto di comodato sia stipulato in forma scritta o orale.
Ogni ente si vedrà riconosciuto quanto dovuto sulla base della capacità fiscale dei territori e sulla base delle strategie fiscali pregresse.
Dal Fondo di solidarietà comunale transiterà, quindi, un importo compensativo pari a 3,7 miliardi di euro per la perdita della Tasi per l’abitazione principale e dell’ Imu sui terreni agricoli.
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