Il Conto del Patrimonio

L’art. 230 del TUEL, approvato con il d.lgs 18 agosto 2000, n. 267, definisce il conto del patrimonio come il documento tecnico contabile attraverso il quale vengono rilevati i risultati della gestione patrimoniale e riassunta la consistenza del patrimonio al termine dell’esercizio, evidenziando le variazioni intervenute nel corso dello stesso, rispetto alla consistenza iniziale.

Il Conto del Patrimonio mette quindi a confronto due stati patrimoniali: la consistenza del patrimonio all’inizio dell’esercizio e lo stato patrimoniale a fine esercizio, evidenziando le variazioni intervenute dal conto finanziario distinte da quelle per cause extra finanziarie.

La consistenza del patrimonio all’inizio dell’esercizio deve corrispondere alla consistenza finale dell’esercizio precedente e dovrà essere deliberata dal consiglio in sede di approvazione del rendiconto.

Ovviamente ciascun valore incluso nel conto del patrimonio dovrà essere supportato da elementi finanziari (patrimonio finanziario) e da scritture inventariali (patrimonio permanente).

Per questa ragione, l’inventario, presupposto essenziale del Conto del Patrimonio, rappresenta la parte più consistente e di difficile valorizzazione ed in quanto tale deve essere costantemente aggiornato, visto che costituisce documento di dettaglio delle attività e passività dell’ente.

Con l’anno nuovo peraltro bisognerà applicare i criteri di valutazione dell’attivo e del passivo previsti dal principio applicato della contabilità economico patrimoniale all’ inventario e allo stato patrimoniale riclassificato.

 

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