Armonizzazione, Fattura Elettronica e Residui.

Armonizzazione e Fattura Elettronica sono gli argomenti di grandissima attualità nel mondo degli Enti Locali, che, infatti, sono alle prese con i primi adempimenti per l’avvio del bilancio armonizzato e con la, necessaria, organizzazione e regolamentazione per la gestione della fattura elettronica. Ma i due argomenti, oltre ad essere coevi, sono correlati, come dimostreremo di seguito.
La fattura elettronica è stata anticipata al 31 marzo dall’articolo 25 del decreto legge 66/2014, che peraltro introduce per la stessa l’obbligo di recare il Cig, ovvero la causa di esclusione, codificata nell’allegato 1 al decreto. Ma lo stesso decreto legge 66/2014 ha introdotto, con decorrenza 1 luglio 2104, il Registro Unico delle Fatture, che guiderà la cronologia dei pagamenti, anche al fine di contenere i tempi medi di pagamento, per come previsto dall’art. 41 del citato decreto, entro il limite di 60 giorni, nel 2015, onde evitare il divieto di assunzioni a qualsiasi titolo ( si rammenti che il divieto opera per il 2015 se nel 2104 si è superato il limite di 90 giorni nei tempi medi di pagamento). La fattura viene emessa, ovviamente, da soggetti imprenditori e professionisti, quegli stessi soggetti le cui richieste di pagamento, in qualunque forma emesse, confluiranno nel citato registro unico delle fatture.
Il principio della competenza finanziaria potenziata, per la spesa, statuisce che l’impegno può essere conservato a residuo, ovviamente se non pagato entro il termine dell’esercizio, solo se ha avuto luogo la relativa prestazione, altrimenti lo stesso diventerà economia, ovvero fondo pluriennale vincolato, in funzione del fatto che sia ancora in essere o meno il sottostante rapporto contrattuale.
Non serve grande sforzo intellettivo per comprendere come il fornitore, una volta eseguita la prestazione, non esiterà un momento per emettere la fattura, poiché, anche se potrebbe sospenderne l’emissione sino al pagamento, ai sensi dell’art. 6 del dpr 633/72 che definisce il momento impositivo, ha tutto l’interesse a collocarsi positivamente nella graduatoria dei pagamenti, evidenziata dal registro unico delle fatture.
Ecco quindi la correlazione tra fattura elettronica ed armonizzazione. Le fatture elettroniche non restituite al sistema di interscambio, nei quindici giorni dalla consegna, saranno quelle per le quali esiste un regolare impegno ed una regolare prestazione. Le fatture non pagate, a fine esercizio, rappresenteranno, quindi, i debiti verso i fornitori, nel loro complesso, quindi i residui, come detto sopra, dei titoli Primo e Secondo della spesa. Si renderà naturalmente necessaria qualche leggera riconciliazione per ottenere il dato omogeneo e raffrontabile, ma questo sarà pane per il Revisore.

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